Il rifugio Velo della Madonna è stato l’ultimo rifugio realizzato ex-novo dalla SAT sulle montagne trentine ed il secondo realizzato nelle Pale di S. Martino dal sodalizio trentino che qui possiede, da oltre cent’anni il più noto rifugio Rosetta.
Il rifugio Velo della Madonna sorge su un terrazzo roccioso alla base dell’aerea Cima della Madonna (2752 m.), affacciato sulla Valle del Cismon. Il suo nome è legato allo Spigolo del Velo, una delle più belle scalate classiche delle Dolomiti: 440 m. di roccia bellissima con esposizione sempre forte sull’affilato spigolo nord-ovest, salito per la prima volta nel 1920 da G. Langes ed E. Merlet.
Prima della costruzione del nuovo Rifugio, nella sottostante conca del Cadinot, la Sezione SAT di Primiero – S. Martino di Castrozza aveva eretto nel 1966 un bivacco fisso con 10 posti letto. Clicca qui per scaricare il PDF con la Storia dello Spigolo del Velo, estratto dal Bolletino CAI – SAT del 24 Luglio 1966 in occasione dell’inaugurazione del Bivacco del Velo.
Il Rifugio del Velo, inaugurato il 21 settembre del 1980, si trova in un punto dove convergono e partono numerosi e suggestivi percorsi alpinisti: oltre al già citato Spigolo vanno ricordate le vie normali alla Cima della Madonna, un percorso facilitato dalla presenza di segnavia rossi decisamente alpinistico, con difficoltà nellordine del 2 e 3 grado per ripercorrere la via seguita nel 1886 da G. Winkler con A. Zott. Accanto alla Cima della Madonna troviamo invece il Sass Maor (2812 m.) con un’altra divertente ascensione di 1 e 2 grado che risale l’intaglio tra le due cime, calcato per la prima volta da H.A. Beacheroff, C.C. Tucker, B. Della Santa e F. Devouassoud nel 1875 durante la prima ascensione alla vetta.
Diversi sono anche i sentieri attrezzati che si possono percorrere a partire dal fondovalle avendo come meta il Rifugio Velo della Madonna, tra cui ricordiamo quello dedicato al famoso scrittore Dino Buzzati e quello di più recente realizzazione dedicato alla Guida Alpina Camillo De Paoli, nonché la “Ferrata del Velo” e del “Porton” che consentono di raggiungere il Rifugio Pradidali.